Chi Siamo
Con la sua struttura in cemento armato impostata su una maglia di pilastri di 6x6 m, rampe elicoidali alle estremità dell’edificio e pista di prova delle autovetture sul tetto, il Lingotto progettato dall’ingegnere Giacomo Matté Trucco (1869-1934) per la Fiat diviene presto uno dei principali esempi italiani di modernità architettonica, tanto da essere indicato da Le Corbusier come «uno degli spettacoli più impressionanti che l’industria abbia mai offerto» (Le Corbusier, Vers une architecture, G. Crès et Cie, Paris 1924).
La progettazione inizia nel 1915. Un anno dopo si avvia la costruzione dell’Officina di Smistamento, nella parte sud dell’area. Seguono le Nuove Officine, il corpo principale sviluppato su cinque piani con manica doppia e corti chiuse, impostato sulla maglia modulare definita dal telaio-tipo in cemento armato, illuminato da grandi vetrate. La celebre pista di prova è realizzata nel 1919, lunga circa un chilometro e mezzo e progettata per sostenere il collaudo simultaneo di 50 automobili. Per raggiungerla le vetture percorrono la rampa elicoidale settentrionale, costruita nel 1926. A questa si aggiunge successivamente quella meridionale, inserita nell’edificio che collega le Nuove Officine all’Officina di Smistamento. L’organizzazione dello spazio produttivo ricalca quella lineare degli stabilimenti statunitensi, dove la costruzione delle vetture procede dal basso verso l’alto secondo un ciclo specializzato e integrato. La palazzina per uffici è realizzata nel 1926.
Si ricorda inoltre l'intervento dell'ingegner Giovanni Antonio Porcheddu, autore nel 1922 del progetto strutturale dello stabilimento.
